Cassis, Maudet, Moret: ipotesi e scenari per la sfida decisiva

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Il Caffè, 13.8.2017. PDF

Nenad Stojanović

Il successore di Didier Burkhalter in Consiglio federale sarà eletto dal Parlamento mercoledì 20 settembre. Ma la decisione importante, se non addirittura determinante, sarà presa già il 1° settembre. Quel giorno il gruppo parlamentare del Partito liberale radicale (Plr) dovrà infatti designare i candidati ufficiali (il cosiddetto “ticket”) da presentare all’Assemblea federale. Poiché i vertici del Plr svizzero hanno già escluso la candidatura unica, il ticket sarà composto da due o tre candidati. È praticamente sicuro che vi figurerà il capogruppo Ignazio Cassis, il candidato ufficiale del Plr ticinese. Gli altri candidati ufficiali in corsa sono la vodese Isabelle Moret e il ginevrino Pierre Maudet. Perciò l’unica domanda aperta è questa: chi di loro affiancherà Cassis? Sono possibili tre scenari.

SCENARIO 1 CASSIS/MORET

Questo è lo scenario più verosimile. Il candidato ticinese sarà accompagnato dalla consigliera nazionale vodese Isabelle Moret. Vi è infatti molta pressione, nell’opinione pubblica ma anche nel Parlamento, affinché il Plr presenti una donna. Il principale handicap della Moret è il suo cantone d’origine, Vaud, siccome in Consiglio federale c’è già un consigliere federale vodese, Guy Parmelin (Udc). Ma c’è chi antepone il fatto che la Moret è attinente di Basilea e San Gallo (il suo cognome da nubile è Zuppiger) ed è grigionese italofona, di Braggio (Val Calanca), da parte della madre. In Parlamento la Moret dovrebbe contare sull’appoggio del centro-sinistra che potrebbe preferirla a Cassis non solo perché donna ma anche, e soprattutto, perché considerata un po’ meno di destra rispetto al candidato ticinese. Inoltre, sarà sostenuta da diversi parlamentari di destra romandi ma anche da svizzero-tedeschi di sesso maschile, del Plr e del Ppd, che preferiscono puntare adesso su una donna per avere una chance fra uno o due anni quando si ritireranno Johann Schneider-Ammann (Plr) e Doris Leuthard. In un recente articolo il Tages-Anzeiger ha calcolato che la Moret potrebbe raccogliere un totale di 125 voti: per essere eletti ne bastano 124 (su 246). Si tratta però di un calcolo molto ipotetico: è più probabile che la Moret riesca ad arrivare a 90-110 voti. Cassis verrebbe quindi eletto.

SCENARIO 2 CASSIS/MAUDET

Il consigliere di Stato e già municipale ginevrino Pierre Maudet, di 39 anni, è molto ambizioso e si sta già muovendo per figurare sul ticket ufficiale del Plr. Nelle prossime due settimane sarà presente a Berna in modo costante per fare campagna presso i parlamentari del gruppo Plr. Fino al 1° settembre la sua principale concorrente sarà Isabelle Moret. Il vantaggio di Maudet è la sua esperienza nell’esecutivo e il fatto che non è vodese. Il suo handicap maggiore è che non è mai stato membro del Parlamento federale e quindi i grandi elettori lo conoscono meno. Maudet potrebbe figurare sul ticket al posto della Moret qualora gli avversari di Cassis, in seno al gruppo Plr, arrivassero alla conclusione che il candidato di Ginevra ha maggiori chance per battere il ticinese il 20 settembre. Maudet potrebbe beneficiare dell’appoggio del centro-sinistra ma ovviamente non raccoglierebbe i voti dei maschi del Ppd e del Plr che hanno interesse a puntare su una donna. Tendenzialmente raccoglierebbe quindi meno voti della Moret e difficilmente batterebbe Cassis.

SCENARIO 3 CASSIS/MAUDET/MORET

Siccome sia la vodese Moret sia il ginevrino Maudet sono candidati forti, non è da escludere che il gruppo Plr opti per un ticket con tre candidati, anche se questo è per ora lo scenario meno verosimile. Finora solo il Ppd, nel 1999, e l’Udc, nel 2015, avevano scelto questa soluzione. In tal caso il 20 settembre i voti degli avversari di Cassis si divideranno fra i due candidati romandi. È difficile prevedere l’esito del duello ma per ora la Moret parte avvantaggiata perché ha più conoscenze a Berna e perché raccoglierà i voti dei fautori di un Consiglio federale più equilibrato dal punto di vista del genere. Alla fine dovrebbe comunque spuntarla Cassis.

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Mai una donna è stata eletta se affiancata da un uomo

È solo a partire dagli anni ’90 che si è gradualmente affermata la prassi che vede i gruppi parlamentari presentare un ticket con due o più candidati ufficiali nelle elezioni per il Consiglio federale. L’obiettivo è di offrire all’Assemblea federale un minimo di libertà di scelta. Certo, i ticket esistevano già prima ma erano più rari e in generale venivano offerti solo perché il partito in questione non era riuscito a mettersi d’accordo su un solo nome. Si ricordi per esempio il duello fra Elisabeth Kopp e Bruno Hunziker, entrambi del Plr, nel 1984.

La prassi attuale ha avuto inizio nel 1993 con l’affare Matthey, seguito dal ticket Pss composto da Christiane Brunner e Ruth Dreifuss e l’elezione di quest’ultima. Nel 1995 il gruppo socialista continuò con la prassi del ticket e presentò due candidati maschi per la successione di Otto Stich. Nel 1998 il Plr optò invece per un ticket misto: al vallesano Pascal Couchepin venne affiancata la vodese Christine Langerberger.

Particolarmente interessante fu il caso dei due posti vacanti in seno al Ppd nel 1999. Le donne del Ppd riuscirono a imporre un ticket tutto femminile per la successione di Arnold Koller: la sangallese Rita Roos e l’appenzellese Ruth Metzler. Per una manciata di voti fu eletta la Metzler. Per la successione di Flavio Cotti (al centro nella foto sopra con Leuenberger a sinistra e Ogi) si optò invece per un ticket maschile: il friburghese Joseph Deiss, l’obvaldese Adalbert Durrer e il ticinese Remigio Ratti. Alla fine la spuntò Deiss con un solo voto di scarto rispetto al candidato non ufficiale Peter Hess di Zugo.

Anche l’Udc, nel 2000, propose un ticket per la successione di Adolf Ogi – il turgoviese Roland Eberle e la zurighese Rita Fuhrer – ma il Parlamento elesse un candidato non ufficiale, il bernese Samuel Schmid.

Dopo un ticket tutto femminile del Pss nel 2002 (Calmy-Rey/Lüthi), nel 2003 il Plr propose un ticket misto per la successione di Kaspar Villiger: la maggioranza preferì Hans-Rudolf Merz alla bernese Christine Beerli.

Insolita in questo contesto fu l’elezione di Doris Leuthard nel 2006, al posto del dimissionario Deiss. La Leuthard fu infatti la candidata unica del Ppd semplicemente perché nessuno voleva correrle contro. A parte questa eccezione, dal 2008 in poi i partiti hanno mantenuto la prassi, presentando sempre dei ticket con due o tre nomi.

È interessante notare che le donne sono state elette solo quando erano le uniche candidate ufficiali. Ad eccezione dell’elezione di Elisabeth Kopp nel 1984, e quella della candidata non ufficiale Eveline Widmer-Schlumpf nel 2007, mai una donna è diventata consigliera federale se accompagnata da un candidato ufficiale maschio.

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