Quotidiano: due pesi e due misure!

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laRegione, 14 marzo 2014, pp. 1 e 34.

Nenad Stojanovic

È sempre più sconcertante constatare il filo-leghismo del Quotidiano della Radiotelevisione della Svizzera italiana RSI. L’ultimo esempio è l’ampio spazio dedicato alla notizia che il vicecapogruppo della Lega, insieme a un numero non ben chiaro di “cofirmatari”, chiede di togliere a Laura Sadis parte del suo dipartimento. Tralasciamo pure il fatto che la Sadis stia svolgendo il suo lavoro con un metodo più trasparente e con dei risultati ben superiori a quelli della ministra precedente, la quale guarda caso per anni era stata la grande alleata e sostenitrice della Lega. C’è da chiedersi: ma tale notizia meritava un intero servizio al Quotidiano RSI, passando persino come la seconda notizia più importante della giornata? Certo, anche TeleTicino e il Corriere del Ticino le hanno dedicato ampio spazio. Ma si tratta di media privati e non di un’emittente pubblica, pagata da tutti i cittadini. Da un’emittente pubblica si può e si deve esigere maggiore equilibrio e parità di trattamento.

Alcuni anni fa, era il 23 giugno 2009, sei deputati del Partito socialista hanno presentato un atto parlamentare per certi versi analogo, in cui si chiedeva al Consiglio di Stato di togliere al leghista Marco Borradori il Dipartimento del Territorio e di attribuirgli altre competenze. Questo perché si constatava un conflitto di interessi fra la sua funzione di ministro cantonale e la sua ambizione di diventare sindaco di Lugano. Ambizione che ha fatto sì che il ministro fosse molto attento a non intraprendere qualcosa che potesse alienare parte dell’elettorato luganese e, soprattutto, i “grandi elettori” (o le grandi lobby, se preferite). Basti ricordare che l’allora ministro non ha fatto in modo che la città di Lugano rispettasse la legge (federale e cantonale) in materia di tassazione dei rifiuti. Oppure il fatto che, a causa di troppe accondiscendenze nei confronti di certe lobby, non sono stati rispettati i patti con la Confederazione in merito al Piano dei trasporti del Luganese – con i risultati che sono ora davanti agli occhi di tutti –, mentre il programma di agglomerato del Luganese è stato giudicato fra i peggiori della Svizzera. Ciò ha fatto perdere al Cantone diverse decine di milioni di franchi di sussidi federali. Domanda da un milione: secondo voi, quanto spazio il Quotidiano della RSI aveva concesso a quell’atto parlamentare del Partito socialista? Avete vinto! Perché la risposta è ovviamente: zero.

Altro esempio: quando nel 2012 il giornale Confronti, legato al Ps, ha pubblicato un articolo sul politico leghista Boris Bignasca, ritenuto lesivo del suo onore, il Quotidiano ha preparato un intero servizio (15.3.2012), con tanto di intervista al presidente del Ps. Domanda da un milione: quante volte il Quotidiano ha dedicato un servizio a ben più numerosi, per non dire innumerevoli, articoli lesivi di onore di altri personaggi politici e non, pubblicati ogni domenica sul giornale della Lega? Avete vinto! La risposta è ovviamente: zero.

Tornando al primo esempio, è interessante constatare che l’atto parlamentare socialista ha ottenuto una risposta-lampo da parte del Consiglio di Stato, in meno di 24 ore. A nostra memoria mai il Governo ha reagito in maniera così veloce. Probabilmente è stata anche la risposta più breve nella storia di questo cantone. Come c’era da attendersi, il Governo ha difeso il suo membro Borradori scrivendo quattro secchi “no” alle quattro domande che gli erano state poste. Domanda da un milione: il Governo sarà così rapido nel rispondere all’atto parlamentare leghista? C’è da dubitarne. Già: al giorno d’oggi le maggioranze al Consiglio di Stato sono altre, la Lega è ormai il primo partito di Governo. Sarà senz’altro merito della notevole qualità delle sue proposte politiche. Ma non solo.

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