Il patetico “J’accuse” di Savoia

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Corriere del Ticino, 7 febbraio 2014, p. 42.

Alla fine del suo patetico «J’accuse» contro i «socialisti da salotto» (CdT, 1.2.2014), Sergio Savoia scrive che lui è «certo» che la «stragrande maggioranza della splendida gente di sinistra» voterà sì all’iniziativa dell’UDC contro l’immigrazione, «così come hanno invitato a fare uomini liberi del campo progressista: da Rudolph Strahm a Marco Jermini». A parte che non è vero che Strahm ha invitato a votare sì, è curioso constatare che all’ex socialista Savoia vengono in mente, in tutta la Svizzera, solo due nomi di socialisti favorevoli all’iniziativa. Due «uomini liberi», mentre tutti gli altri, ça va sans dire, sarebbero oppressi da pesanti catene dalle quali lo stesso Savoia si è liberato con enorme difficoltà nel 2006 quando ha lasciato il Partito socialista perché non era stato incluso nella lista per il Consiglio di Stato. A me invece vengono in mente molti più nomi di uomini e donne liberi dei Verdi ticinesi che hanno dichiarato pubblicamente di votare no all’iniziativa dell’UDC. Si tratta di deputati Gerry Berretta Piccoli, Michela Delcò-Petralli e Greta Gysin, nonché dell’imprenditore e candidato dei Verdi al Consiglio nazionale Claudio Zanini. Contrariamente a Savoia che dall’alto della sua presunzione non ha dubbi che la maggioranza dei socialisti voterà come lui, io non so cosa faranno i Verdi ma oso sperare che la maggioranza della splendida gente ecologista voterà no.

Nenad Stojanovic, Gandria

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