Il sorteggio garantisce una migliore rappresentanza sociale

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Il Caffè, 27 maggio 2018. PDF

Nenad Stojanović *

Era prevedibile che l’idea che i giudici federali non siano più eletti dai partiti parlamentari, bensì sorteggiati fra i candidati ritenuti idonei, avrebbe provocato reazioni negative da parte di politici e partiti. Il suo successo farebbe infatti cadere la tassa informale che i giudici versano ai partiti. Ma questo i politici non lo ammettono apertamente e preferiscono difendere il sistema attuale dicendo che è importante che le varie “sensibilità politiche” presenti nel Paese siano rappresentate nel Tribunale.

Purtroppo (per loro) il meccanismo di selezione che l’iniziativa propone non è attaccabile sotto questo punto di vista. Il sorteggio garantisce infatti una migliore rappresentanza delle varie sensibilità presenti nel Paese rispetto alla situazione attuale. Vediamo perché.

Primo, il sistema attuale garantisce una certa rappresentanza dei partiti. Ma sono soltanto queste le “sensibilità” che contano? No. Ci sono, nella società, le persone indipendenti che non sono vicine a nessun partito. E poi, ci sono i giovani e i meno giovani, donne e uomini, persone con un retroterra di migrazione e quelle senza, gente di città e gente di campagna, e così via. Il sistema attuale ne tiene conto? C’è da dubitarne. L’unica eccezione è una certa attenzione alla rappresentanza femminile, visto che attualmente 14 giudici su 38 (37%) sono donne.

Secondo, le leggi della probabilità fanno sì che il sorteggio porti a risultati più rappresentativi rispetto alle elezioni. Supponiamo che per 10 posti liberi al Tribunale federale ci siano 100 candidati ritenuti idonei. Fra questi troviamo il 50% di donne. È un’ipotesi verosimile visto che il 51,5% di persone che hanno ottenuto una laurea in diritto nelle università svizzere era di sesso femminile.

Ebbene: la matematica ci dice che fra 10 giudici sorteggiati la probabilità è buona che ci saranno cinque donne (p=0.26, ossia una volta su quattro). È un pochettino meno probabile che ce ne saranno quattro o sei (p=0.21). È ancora meno probabile che vengano sorteggiate tre o sette donne (p=0.11). È invece quasi impossibile che ce ne siano zero. Visto da un’altra prospettiva, la probabilità è altissima che ci siano almeno quattro donne (p=0.84). Calcoli analoghi valgono per le sensibilità politiche. Per esempio, se il 30% dei candidati è di destra, vi è una probabilità molto alta (p=0.74) che ci saranno tre, quattro oppure cinque giudici di destra.

È vero, un tale esito sarà meno probabile se invece di 100 candidati ne avessimo solo 50, oppure se i posti disponibili fossero cinque e non dieci. È vero. Ma si dimentica che il sorteggio non sarà effettuato una sola volta ma ogni qualvolta che un giudice lascerà la carica. Quindi a lungo termine la probabilità è molto alta che, nel complesso, le varie sensibilità presenti nel Paese saranno equamente rappresentate in Tribunale federale.

* politologo e membro del Comitato dell’iniziativa sulla giustizia, 42 anni

 

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